Il pensiero scientifico greco e la scienza moderna
Lucio Russo
UNIVERSITÀ DI ROMA – TOR VERGATA
Laureatosi in Fisica all’Università di Napoli, è titolare della cattedra di Calcolo delle Probabilità presso l’Università di Roma – Tor Vergata.
La scienza moderna non nasce con Galileo e Newton: le sue origini vanno retrodatate di almeno duemila anni, alla fine del iv secolo a.C. La Rivoluzione scientifica del xvii secolo riscopre la Rivoluzione ellenistica di figure come Euclide, Archimede, Eratostene, Aristarco di Samo e di tanti altri raffinati scienziati. Il pensiero scientifico greco, oggi conosciuto da pochi specialisti e per lo più trascurato non solo dal grande pubblico ma anche da classicisti, storici e scienziati, trova in questa ricostruzione il riscatto storico che gli è dovuto. In primo luogo, lo studio della “rivoluzione scientifica”, cioè della nascita del metodo scientifico, è indispensabile per la comprensione della “civiltà classica”. In secondo luogo, l’esame del ruolo svolto dalla scienza nella civiltà ellenistica è essenziale per la valutazione di alcune questioni di capitale importanza per la storiografia, dal ruolo di Roma alla decadenza tecnologica medioevale alla “Rinascita scientifica” moderna. Infine, ma non da ultimo, una più approfondita conoscenza della scienza classica e dei suoi rapporti con la scienza moderna può far luce sulla struttura interna della scienza stessa, sui suoi rapporti con la tecnologia e gli altri aspetti della civiltà, sull’origine e il possibile superamento dell’attuale frattura tra cultura umanistica e cultura scientifica. Con un’originale prospettiva, il prof. Russo guarda alla civiltà e alla storia dell’ellenismo a partire dalla sua scienza radicalmente rivalutata.
Alcune immagini della serata
Pubblico delle grandi serate per l’incontro con il prof. Russo e la sua visione della scienza antica. Come consuetudine, presentiamo alcune foto riprese durante l’avvenimento.
Letture per approfondire…
La rivoluzione dimenticata. Il pensiero scientifico greco e la scienza moderna
di Lucio Russo
Feltrinelli, Milano 2013
La scienza moderna non nasce con Galileo e Newton. Le sue origini vanno retrodatate di almeno 2000 anni, alla fine del IV sec. a.C. La Rivoluzione scientifica del XVIII sec. riscopre la Rivoluzione ellenistica di figure come Euclide, Archimede, Erarstotene, Aristarco di Samo e di tanti altri raffinati scienziati. Lo studio della “rivoluzione scientifica”, cioè della nascita dello sviluppo scientifico, è indispensabile per la comprensione della “civiltà classica”. Inoltre, l’esame del ruolo svolto dalla scienza nella civiltà ellenistica è essenziale per la valutazione di alcune questioni di capitale importanza per la storiografia, dal ruolo di Roma alla decadenza tecnologica medievale alla “rinascita scientifica” moderna.
L'America dimenticata. I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo
di Lucio Russo
Mondadori, Milano 2013
La quasi totalità degli studiosi ha finora negato l’esistenza di antichi contatti tra l’America e il Vecchio Mondo, ma in questo libro, indagando su una questione apparentemente secondaria di storia della geografia (l’origine di un grossolano errore di Tolomeo), si dimostra che le fonti ellenistiche dell’antico geografo conoscevano latitudini e longitudini di località dell’America centrale. Questa scoperta costringe a rivedere sotto una nuova luce molti aspetti della storia. Da una parte mostra come il crollo delle conoscenze che investì il mondo mediterraneo all’atto della conquista romana sia stato ben più profondo di quanto in genere si creda. Dall’altra apre nuovi possibili scenari di lungo periodo, lasciando intravedere la possibilità di sostituire all’idea oggi dominante dell’evoluzione indipendente e parallela delle civiltà un’unica storia, connessa sin dalla remota antichità.
Flussi e riflussi. Indagine sull'origine di una teoria scientifica
di Lucio Russo
Feltrinelli, Milano 2003
Il libro ricostruisce per la prima volta nella sua interezza la storia della scoperta della teoria astronomica delle maree. Si tratta di un caso esemplare di mancata trasmissione delle conoscenze, dovuto in gran parte a una comunità scientifica – quella romana e medievale – che, sotto l’influsso di una cultura dominante avversa, aveva finito col perdere le capacità di padroneggiare certi risultati scientifici. Nei manuali la prima formulazione della teoria viene attribuita a Newton. Questa attribuzione però è errata, come mostra Lucio Russo, non solo perché a essa avevano contribuito molti altri studiosi prima di Newton, ma soprattutto perché, già nella Grecia ellenistica, Eratostene e Seleuco ne avevano dato una descrizione completa.